Genitori di un exchange student: l’esperienza di Maurizio
I genitori come vivono l’esperienza dell’anno scolastico all’estero del proprio figlio? “È partito ragazzo ed è tornato quasi uomo”, ci ha raccontato il papà di Giorgio, che l’anno scorso ha trascorso l’anno accademico a Shanghai
I genitori come vivono l’esperienza dell’anno scolastico all’estero del proprio figlio? “È partito ragazzo ed è tornato quasi uomo”, ci ha raccontato il papà di Giorgio, che l’anno scorso ha trascorso l’anno accademico a Shanghai
Ogni anno aiutiamo tantissimi ragazzi a realizzare il proprio sogno: trascorrere un’esperienza di vita e di studio all’estero. E dall’Italia, assieme ai loro genitori, li vediamo crescere e diventare più adulti. Lontani dalla propria comfort zone gli exchange student lasciano cadere le sovrastrutture che si sono creati e si riscoprono, acquisiscono nuove competenze relazionali, entrano in contatto con una nuova cultura e rafforzano la propria, si mettono alla prova, superano ogni tipo di ostacoli, acquisiscono fiducia in se stessi e aprono la propria mente.
Per noi di Navigando contribuire alla crescita di questi ragazzi è una grande soddisfazione, come lo è per ogni genitore che, superati i propri timori, sceglie di dar fiducia al proprio figlio e in cambio lo vede tornare più maturo e indipendente.
Com’è l’esperienza dell’anno scolastico all’estero vista attraverso gli occhi di un genitore? Ce lo racconta Maurizio, il papà di Giorgio che è partito con noi di Navigando per trascorrere un anno scolastico a Shanghai.
Sfatiamo un mito: “l’ansia pre partenza” colpisce anche i genitori
Prima di entrare nel vivo della nostra esperienza da genitori di un exchange student, vorrei partire da una breve premessa: i nostri dubbi erano molti. Giorgio è figlio unico e per la nostra famiglia è stata la prima esperienza di un lungo periodo trascorso all’estero, molto lontano da casa.
Perciò, non solo Giorgio, ma anche noi genitori abbiamo dovuto affrontare timori, incertezze e ansie e superarli. Le difficoltà di Giorgio, invece, erano differenti. Lui era più incosciente, il suo principale timore era la nostalgia che doveva essere superata. Per affrontare questi ostacoli naturali è stata importante l’obiettiva consapevolezza che un’esperienza all’estero di circa 10 mesi gli sarebbe stata utile per la sua maturità.
Il nostro filo conduttore è stata la convinzione che sarebbe stato giusto lasciarlo partire per permettergli, complice la nostra lontananza, di crescere e sperimentare se stesso. Lavorando sulla propria maturità, autonomia, senso di responsabilità, confronto con culture diverse, capacità di risolvere problemi quotidiani.
In tutto questo, il lavoro di preparazione è stato fondamentale. Tutto è partito dal desiderio di Giorgio di fare un viaggio all’estero e di lì a poco ci siamo messi alla ricerca dell’operatore al quale affidare l’organizzazione del viaggio di nostro figlio. Abbiamo dovuto affrontare la nostra capacità, come genitori, di farci da parte per un lungo periodo. In famiglia ci sono stati frequenti dialoghi per dipanare ogni incertezza e ci siamo confrontati con la scuola per verificare la sua disponibilità nell’appoggiare la formazione scolastica di Giorgio anche all’estero.
Exchange student, genitori, scuole e famiglia: il successo dell’anno scolastico all’estero è sempre il frutto di un lavoro di squadra
Com’è andata? Per i nostri obiettivi originali, una meraviglia!
Giorgio è partito convinto di non poter fallire. Dietro a questo primo risultato c’è stato un grande lavoro da parte di noi genitori per rafforzare il suo senso di responsabilità, autostima e l’orgoglio di raggiungere l’obiettivo.
Anche la scuola di Giorgio, il Convitto Nazionale Umberto I di Torino, ci ha assistito con grande professionalità. Erano già pronti per queste esperienze con dei programmi specifici e semplificati. Durante l’anno trascorso in Cina, Giorgio si è dovuto interfacciare con i docenti e i compagni di classe attraverso lo scambio di e-mail e messaggi su Whatsapp per restare aggiornato sui compiti e il percorso accademico. Mentre a Shanghai ha svolto i programmi della scuola estera in base alle indicazioni di quella italiana e alle sue scelte personali. Nel programma di scambio culturale, infatti, la formazione ha un ruolo molto importante. Lo studente deve darsi da fare per raggiungere gli obiettivi didattici previsti sia dalla scuola estera che dal programma d’insegnamento della propria scuola, in Italia.
Il supporto della host family di Giorgio è stato fondamentale. La famiglia cinese di Giorgio era composta da papà, mamma, fratello e nonni. Siamo davvero felici per Giorgio che, grazie a questa esperienza, ora ha una nuova famiglia dall’altra parte del mondo con la quale manterrà i contatti. Durante la sua esperienza di studio all’estero noi genitori italiani abbiamo imparato a metterci un po’ “da parte” e a essere pazienti.
È fondamentale anche la scelta dell’agenzia viaggi, che ha il ruolo fondamentale di essere l’organizzatore e il legante con le possibili situazioni che potrebbero accadere durante il corso dell’esperienza all’estero, sostituendo noi genitori nell’affrontare compiti a noi nuovi. Abbiamo scelto Navigando e YFU Italia, dopo altri colloqui con altre agenzie e non ci siamo sbagliati! Sono stati molto professionali e bravi, anche nei dettagli. Erano sempre presenti e cortesi per rispondere a dubbi e preoccupazioni tipici di chi come noi è genitore di un figlio unico alla prima esperienza di studio all’estero. Navigando ha iniziato un percorso di conoscenza con noi e Giorgio, fondamentale per individuare la famiglia ospitante più idonea, e il referente di Torino di Navigando ha risolto egregiamente le questioni interpretative fra le due scuole, italiana e cinese, in nostra vece.
“È partito ragazzo ed è tornato quasi uomo”
Oggi Giorgio è appena tornato da Shanghai, non ha avuto bisogno di recuperare il fuso orario e ha già iniziato la preparazione per l’esame di ammissione alla quinta. La scuola italiana la considera una formalità per testare il livello di preparazione, vista la pagella rilasciata dalla scuola cinese. La scuola che ha frequentato, scelta da YFU, infatti è considerata un’eccellenza: è la 6° migliore scuola di Shanghai e la 77° migliore della Cina.
Vivere con un’altra famiglia per Giorgio si è rivelato un’esperienza di vita impagabile. Nei momenti critici e di debolezza i genitori cinesi si sono comportati con Giorgio come ci saremmo comportati noi, sono stati dei veri genitori! Li abbiamo invitati a casa nostra, speriamo che vengano. Con la famiglia c’è stato uno scambio non solo culturale, ma anche affettivo.
Durante i fine settimana Giorgio usciva con gli amici conosciuti tramite YFU Cina. Non c’erano altri italiani, ma tedeschi, svizzeri, sudcoreani e ragazzi provenienti da altri Paesi del mondo.
Quando ha avuto qualche problemino ha dovuto risolverlo da solo: si è aperto il conto corrente in banca, la carta di debito, la carta di pagamento Alipay, si è arrangiato con il telefonino e ha mantenuto i rapporti con la fidanzata italiana.
Scusatemi, forse sono stato lungo, ma da genitori cercate di capire il mio entusiasmo: mio figlio è partito ragazzo ed è tornato quasi uomo! Il resto arriverà grazie al suo impegno e al nostro appoggio.
Senza alcun dubbio, da genitore, rifarei subito questa esperienza!
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